Spalma-Incentivi, per gli operatori tre opzioni di rimodulazione

Ok del Senato alla rimodulazione delle tariffe di cui sta usufruendo chi ha installato un impianto fotovoltaico, atteso il parere della Camera

25/07/2014 – Via libera del Senato al ddl Spalma Incentivi, la norma che rimodula i bonus di cui stanno beneficiando gli investitori che hanno installato impianti fotovoltaici, con l’obiettivo di ridurre il peso degli incentivi sulle bollette elettriche. Dopo la discussione di ieri pomeriggio, l’Aula è ora impegnata a terminare l’esame di alcuni articoli e si appresta a votare la fiducia nel corso della giornata.

Rispetto alla versione iniziale, dal 2015 gli operatori possono scegliere non più tra due, ma tra tre alternative di rimodulazione.

Secondo l’emendamento dei relatori, che ha modificato la prima impostazione dell’articolo 26 del testo, dal secondo semestre 2014, il Gestore dei servizi energetici (GSE) eroga le tariffe incentivanti per gli impianti fotovoltaici installati e in funzione con rate mensili costanti, in misura pari al 90% della producibilità media annua stimata di ciascun impianto ed effettua il conguaglio, in relazione alla produzione effettiva, entro il 30 giugno dell’anno successivo. Le modalità operative verranno definite dal GSE entro quindici giorni dalla pubblicazione della legge.

Sempre in base alle modifiche apportate dai relatori, dagennaio 2015, gli incentivi per l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici installati e funzionanti, di potenza nominale superiore a 200 kW, sono rimodulati a scelta dell’operatore, che può optare tra queste tre alternative:

1. la tariffa è erogata per un periodo di 24 anni, decorrente dall’entrata in esercizio degli impianti, ed è ricalcolata secondo le percentuali di riduzione indicate nell’allegato 2:
– 12 anni residui > riduzione incentivo pari al 25%
– 13 anni residui > riduzione incentivo pari al 24%
– 14 anni residui > riduzione incentivo pari al 22%
– 15 anni residui > riduzione incentivo pari al 21%
– 16 anni residui > riduzione incentivo pari al 20%
– 17 anni residui > riduzione incentivo pari al 19%
– 18 anni residui > riduzione incentivo pari al 18%
– oltre 19 anni residui > riduzione incentivo pari al 17%

2. l’incentivo è erogato in 20 anni e rimodulatosecondo modalità da individuare entro il 1° ottobre 2014 con decreto del Ministro dello Sviluppo Economico. I calcoli saranno effettuati simulando l’adesione di tutti gli operatori e ponendosi come obiettivo un risparmio di 600 milioni di euro all’anno per il periodo 2015-2019, rispetto all’erogazione prevista con le tariffe vigenti.

3. La tariffa incentivante è erogata in 20 anni e ridotta, per il periodo residuo di incentivazione, di una percentuale proporzionale alla potenza dell’impianto:
– 6% per gli impianti da 200K w a 500 K w;
– 8% per gli impianti da 500Kw a 900 Kw;
– 10% per gli impianti di potenza nominale superiore a 900 Kw.

Gli operatori devono comunicare la propria scelta al GSE. In caso contrario verrà applicata automaticamente la terza opzione.

Per le tariffe onnicomprensive erogate ai sensi del quinto Conto Energia (DM 5 luglio 2012), le riduzioni si applicano alla sola componente incentivante (calcolata secondo l’art. 5, comma 2, del DM 5 luglio 2012).

Diventa inoltre possibile la compravendita degli incentivi. Una quota fino all’80% degli incentivi può infatti essere ceduta ad operatori finanziari europei. Le modalità per la scelta dell’acquirente e gli importi minimi da rendere disponibili saranno definiti dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. Le misure per la rimodulazione degli incentivi non si applicano alle quote cedute.

Così come la versione iniziale, le novità non piacciono agli addetti ai lavori, che non approvano la decisione, da parte dello Stato, di modificare i contenuti dei contratti già esistenti, col rischio di innescare una serie di contenziosi.

Se da una parte Assorinnovabili e Anie chiedono che siano completamente stralciate le norme spalma incentivi, anche il Foreign Investors Solar Committee, gruppo di trenta investitori italiani ed esteri, ha scritto al Presidente del Consiglio lamentando che la disposizione non produrrà risparmi in bolletta e farà perdere credibilità al Paese.

Preoccupata anche l’EPIA, associazione europea del fotovoltaico, che nella portata retroattiva della norma vede il rischio di destabilizzazione del mercato. Crede invece nel provvedimento il viceministro allo Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, che lo considera equilibrato e adatto a consentire la riduzione delle bollette.

La norma deve ora deve affrontare l’esame della Camera per essere convertita in legge entro il 24 agosto.




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